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Racconti

La favola della ragazza immagine

  • 23 Gennaio 201921 Aprile 2019
  • da giorgiogiasir

 Oh ragazza dalla apparenza perfetta,
il tuo viso angelico e le tue linee impeccabili rubano il fiato.
Nel tuo silenzio interiore sprofondano le tue vittime…
Sprofondano fino a sopperire asfissiate da quel’ atroce silenzio…


 Ed e lì che nel mentre la tua vittima batte i suoi ultimi spasmi
prima di soccombere anche lui alla sua vuotezza,
che si può intravedere in una piega dei tuoi abissi il tuo cadavere…


 Una bambina con un palloncino stretto nella mano sinistra,
con ancora un velo di sorriso trapelare da quelle gote rosse
stampate sul viso, una bambina tenera e paciosa,
con qualche chilo di troppo…
Quel chilo che di natura ha il bruco per divenir farfalla,
ad indicare la libertà, la felicità e la tua sanità…
Lì fermo e senza vita il tuo bruco,
che dentro di se custodiva ciò che avrebbe fatto di te
una donna e forse un giorno una madre,
dopo l’esser sbocciata in un fiore raro e pieno di profumo,
intenso e soave come il pane genuino che ti inebria la mattina….


 Ma ora di tutto ciò c’è solo il guscio di farfalla…
Un guscio vuoto, senza sostanza, senza scopo…
Se non quello di mietere altre vittime.
Tu fosti la prima…
« Come ti uccisero? »  
Dimmi or ora, tra i miei ultimi istanti me lo puoi confidare…

…Lo sento:
Le risate sono assordanti,
stanno in cerchio e cantano in coro:
«Sei cicciona! Sei cicciona!»
… Più in la sta passando il ragazzo di cui ti eri innamorata…
Per la prima volta avevi sentito battere il tuo cuore per qualcuno.
Lui si ferma, ti guarda, sorride annuendo al cerchio senza pensare,
e se ne va…
Tornando a giocare a calcio con gli altri bambini…
I tuoi occhi si pietrificano…
e tutto quel “rancore” inizia a scavarti dentro la carne,
senza lasciar trapelare alcun minimo senso di cedimento agli altri:
No… Quella era la tua vendetta!
Quello era il loro buco nero che prendeva forma in te.

 Passò del tempo…
I tuoi genitori piangevano ogni chilo della tua scomparsa
e ad ogni chilo tu scomparivi sempre di più dentro di te…
Eri bella.
Ai tuoi 13 anni lo hai fatto innamorare,
poi lo hai lasciato dicendogli che non era niente di importante per te…
Vestivi giorno dopo giorno sempre più provocante ,
volevi emergere, apparire, e più ti guardavano più rafforzavano in te
la tua convinzione che non ti avrebbero mai apprezzata
per quello che eri.

 Ora eri, perché sembravi qualcosa che piace senza un perché.

 Poi arrivò quel giorno…
Quel giorno che il padre della tua amica ti riaccompagnò a casa…
Ed è in quel giorno che ti assassinarono…
Ma tu lo vivesti come una complice:
non ti ribellasti· Un segreto,
una morte di una parte scomoda che non poteva
andare d’accordo con la tua immagine…
Accettasti la tua violenza,
tutto morì in silenzio dentro il tuo abisso
che divenne infinito…

 L’ultimo ossigeno rimasto mi ritorno agli occhi:
guardai per un ultima volta la bambina…
Mi uscì una lacrima, che si sciolse nei tuoi abissi…
E ad un tratto come fosse uno spirito, la bambina apri gli occhi!…
Si avvicino e mi diede il palloncino che custodiva
gelosamente nella mano…
Grazie a lui risalì da quel abisso e respirai di nuovo…
Ero ancora vivo, ero ancora io…

 Ora, io non potei salvare la ragazza…
Lei oramai era divenuta la sua stessa trappola…

 Ma quando vedo i bambini,
gli racconto che dono prezioso è vivere la loro infanzia
senza dar troppo peso ai giudizi altrui…
Perché la bellezza sta dentro di noi…
Ed è qualcosa di prezioso, da custodire e far crescere…

 Quando incontro dei bambini divento anche io “bambino”
per la seconda volta e gioco con loro,
osservando i loro occhi e preservando il loro cuore…
Perché il cuore dei bambini e sacro, e come tale,
va custodito e protetto.

Giorgio Giasir
29/01/2018

Pensieri

Eroi odierni

  • 22 Gennaio 201916 Aprile 2019
  • da giorgiogiasir

 Vorrei esprimere un: ” Ti ammiro”,
a chi nella vita sceglie una strada difficile
per inseguire un nobile ideale.

 Non tanto a chi infine riesce a realizzare il proprio sogno,
perché è già ripagato dal traguardo.
Ma a chi dopo tutti i sacrifici e le difficoltà,
le tentazioni scansate ed i sentieri quasi impossibili
intrapresi solo attraverso la forza data dal suo fine superiore,
non sia riuscito ad ottenere il sogno tanto ambito…

 Ecco; io dico loro un umile e sentito: “Ti ammiro!”

 Perché quegli uomini
hanno ottenuto qualcosa di più,
un regalo superiore: Sono eroi.
Eroi di vita e onore dell’umanità.
Perché seppur non essendo riusciti nel loro intento,
hanno varcato strade inesplorate,
aprendo sentieri a chi in seguito
vorrà ripercorrere quelle vie e
potrà forse così riuscire nel nobile obiettivo…

 Senza di loro quei sentieri ancora inesistenti
non sarebbero mai stati creati,
e quel nobile ideale non sarebbe
mai stato raggiunto da nessuno
nella storia dell’uomo.

 Difficilmente questi uomini verranno riconosciuti
e non saranno un idolo da imitare,
né verranno ricordati in libri di storia…
Ma io so, e non dimentico
quanto nella storia umana è
importante e immortale,
la gloria degli eroi.

  E loro sono i nostri eroi.
Sono i raggi che fanno da percorso alla luce.
I più grandi eroi della storia umana.

 A loro la mia più grande stima e ammirazione.

Giorgio Giasir

11/11/2012

Pensieri

Sbagliato

  • 21 Gennaio 201916 Aprile 2019
  • da giorgiogiasir

  Cosa succede quando la rosa più bella si schiude nella neve?
Quando un bambino che può migliorar il mondo nasce in una guerra?
Quando un uomo di grande cultura affoga nel silenzio di un mare?
Quando la più maestosa stella cadente di tutti i tempi si spegne
dietro l’ombra della luna?
 Cosa succede quando il dono più prezioso casca in
un tombino di fognatura?…
 Sarebbe stato lì,
prima di quell’istante, sì,
sarebbe stato lì che tutto
avrebbe potuto esser differente.
Ma non è stato così.

Giorgio Giasir

11/11/2017

Storie

Il T-Rex

  • 20 Gennaio 201921 Gennaio 2019
  • da giorgiogiasir

Dio creò il T-Rex,
e vide che non era cosa tanto buona…
Dunque lo estinse con un meteorite,
mise la linfa vitale del T-Rex nel fuoco
e la brucio…
Poi butto le ceneri nell’organico e si mise
a costruire gli animali…
 Quando ebbe finito anche con la
creazione della scimmia
butto i rimasugli nell’organico, 
ma sentì strani rumori nella spazzatura…
 Scorse con lo sguardo nel sacchetto e vide
che nel guazzabuglio più totale era spuntato
un fungo!
Disse: “E mo questo da dove è uscito?”,
“che me ne faccio?”
E dunque lo prese e nella sua sconfinata
misericordia lo chiamò: “uomo!”
e lo mise in mezzo agli altri animali per vedere
cosa succedeva…
Dio disse: ” forse il T-Rex non era poi così malaccio!… ”

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