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Poesie

Amore effimero

  • 29 Aprile 201929 Aprile 2019
  • da giorgiogiasir

Lasceremo il nostro cammino sulla sabbia nella notte,

e le impronte resteranno impresse per sempre.

Giorgio Giasir

21/08/2018

Pensieri

Oltre la coltre del quotidiano

  • 27 Aprile 201927 Aprile 2019
  • da giorgiogiasir

 “Quando si apre uno spiraglio di luce,
è bene tenere memoria di quello che è entrato,
di quel che è successo.
Non sempre il vero riesce a trapassare la coltre del quotidiano.”

 Prendi un’uomo, cresci un idea in lui.
Allontanagli successivamente il suo desiderio.
Quell’uomo è disposto a crederti,
è disposto a seguire le regole che gli imporrai per raggiungere quell’idea.
Successivamente fai in modo che l’idea si affievolisca,
e che quello che rimane sia solo la voglia di raggiungere l’idea, senza ricordarla.
Così, potrai condurre intere nazioni a compiere i tuoi scopi, qualsiasi essi siano.

 Rifletti.
Cosa è reale?
Cosa esiste realmente?
Esiste l’aria, il sole la natura e le piante,
esiste la fame e la sete,
i sentimenti, l’amore e l’odio,
esiste per noi tutto quello che possiamo provare con i nostri sensi.
Questo è reale.

 Tutto quello che scriviamo o formalizziamo,
tutto quello che creiamo, le leggi, i progetti, giustizia e ingiustizia,
sono solo cose a cui noi diamo un senso, dipendono da noi…
Possono influenzarci certo,
ma abbiamo sempre, e dobbiamo sempre avere,
la possibilità di reagire.

 Non farti vincolare da un idea.
Agisci bene dove vedi il bene
e reagisci dove vedi l’ingiustizia.
Non lasciare che il potere accechi la tua visione naturale.

 Ciò che conta veramente è quello che provi tu, sopra la tua pelle,
e quel che prova chi può essere influenzato da te e dalle tue decisioni.
Perciò non dimenticare di mettere al primo posto la tua natura umana
e la tua umanità, il tuo pianeta, la tua bellezza più sacra,
che è quella che puoi regalare con delle buone scelte verso chi dipende da te.

Giorgio Giasir

08/12/2018

Poesie

Un campo di grano

  • 25 Aprile 201925 Aprile 2019
  • da giorgiogiasir

 Il sapore pieno, robusto e saziante,
intriso nel sudore di quell’ultima volta,
l’ultima lotta… Quell’ultimo respiro,
l’ultima volta che si è fatto l’amore…

 Un Italia che rivive dentro un immagine
di un passato fiorito, una veste tinta di rosso,
del sangue dei partigiani morti per
la passione di un ideale,
il bianco del loro candore ed il verde del prato,
il verde albero che rinasce nutrito dai loro sogni più puri,
di un Italia unita,
un Italia migliore…

 Ed il grano risuona come una cascata di sabbia dorata,
in questo tramonto estivo…
Il grano lascia il suono di un idea che corre lontano…
E sui campi l’anima è libera, vola e volteggia…
E la luce si offusca ed il rosso m’avvolge in un velo.
All’improvviso quei canti risuonano dentro il mio
cuore: Il paese c’è ancora, il paese rivive,
è l’Italia non è mai stata più vera…

 Dentro il sogno di chi ancora spera
che un paese fondato sopra anime vive,
negli ideali di ragazzini caduti per creare
un sogno reale…

Non possa morire nella desolazione della tenebra.
Nell’acida corrosione del putrido prevaricare,
sottomettere e demolire , nel padroneggiare
sul nulla assoluto… Dimora dei “Neroni” del
nostro tempo…

 L’Italia c’è!.
Esiste ancora nel’ colore di un cantautore,
nelle strofe di un poeta…
Perché l’Italia è la bellezza dell’essere anime
vive e vere, è l’arte in tutte le sue forme…

 E non morirà fino a che l’ultimo partigiano
nell’anima, non sarà spazzato via dalla fine
dei tempi.

Grazie Guccini 🙂

Giorgio Giasir

23/01/2013

Racconti

Testimone d’infinito amore

  • 24 Aprile 20193 Agosto 2019
  • da giorgiogiasir

 Lo vedevi spuntare dalla scogliera rocciosa con piccoli salti.
Salti sicuri di un piccolo uomo che conosceva ciò che faceva.
Salendo sentiva l’adrenalina nelle sue ancor piccole, giovani gambe 
perché sapeva che un errore gli sarebbe potuto costare la vita.
Ciò gli dava un senso di responsabilità nei confronti del suo essere
e faceva di lui un piccolo saggio che ad ogni passo acquisiva qualcosa…

Arrivato in cima si voltava guardando giù…

I suoi piedi soffrivano ma lui no.
La tramontana come una bimba giocosa gli spettinava leggermente
i capelli, il suo sguardo era fisso e sicuro come lo sguardo di un falco
quando studia la sua preda e con un’estrema dedizione ammirava ciò
che si svolgeva dinanzi a lui conquistato da questo spettacolo ad unica
esecuzione, tutte le sere differente…

Sotto di lui si scorgeva un’unione fascinosa…

 La scogliera nei suoi fondi toccava il mare ed esso eccitatosi da questa
carezza fluiva sopra di lei in piccole onde frizzanti.
Il rumore dell’acqua riecheggiava scorrendo dentro le lunghe e taglienti
fessure della roccia come cascate di perle e cristalli preziosi;
ed una popolazione di granchi e minuscoli molluschi,
come frutto di questo eterno coito d’amore, danzavano con le
alghe sopra di essa.

 Più in là onde solitarie si avventuravano sopra i fondali cercando
di scoprir nuovi misteri da questo mondo sommerso,
a lor consentito di osservare solo da lontano,
come eterni viaggiatori, che osservano paesaggi dall’alto,
senza poter toccare con mano.

E lì dove lo sguardo si alza in volo tra cielo e mare, ammirava
stupefatto ciò per il quale aveva affrontato la scogliera:

 Un sole che, estasiato dalla bellezza del profilo della terra madre,
esalta ogni suo color per conquistarla.
Un rosso fuoco avvolge tutto il cielo svelando il suo cuore di passione,
più in alto un rosa , come un tappeto di fiori in dono alla sua amata.
Viola azzurro ciano e tutti i colori tra le nuvole, come fuochi
d’artificio tra la neve, mostran a tutti l’incontrar dei loro cuori.
E dopo poco allontanandosi come due eterni innamorati, nell’intimità
portan con sé per una notte tutti i colori, per donar completamente
il loro amor, fino al mattino.

 Così lui felice d’esser stato testimone dell’amore tra mare e roccia,
sole e terra, rimane in compagnia della sua candida e delicata luna;
e rapito dal suo volto, usa le stelle come scalini, la raggiunge e su di essa
dorme accoccolato aspettando una nuova giornata piena di luce, colori e
splendide avventure…

…Dove sarà finito quel bambino?
Quell’eterno scopritore che dalle cose conquistava
l’essenza più profonda e ne faceva parte?

Dove sarà quel piccolo ometto che era capace di affrontare rocce
affilate scalzo, per partecipare all’amor divino?

Speriamo sia ancora là, pieno di sete di scoprire e di sapere,
pieno di voglia di comprendere la bellezza e di farne parte,
pieno d’amore per ciò che lo circonda e per chi lo vuole così:

Un piccolo uomo, testimone d’infinito amore.

Giorgio Giasir
14/07/2008

Pensieri

Vita

  • 21 Aprile 201913 Novembre 2021
  • da giorgiogiasir

Ore 12.51…

Dopo una lunga attesa sei pronto a provare ciò che ti sarà concesso vivere.
Il mondo è tuo:
E’ racchiuso in quello che stringi, senti e vedi.
Un urlo nasce quasi naturale assieme a te:

“Chi sono io?”

“Perché percepisco tutto questo?”

“Cos’è questa sensazione?”

“E’ diverso.”

“Non sono pronto per tutto questo!”

Eppure scoprirai di non esserlo mai veramente…

Ma il mondo ti appartiene!
Per pochi istanti ancora è tutto tuo.
Tutto da sperimentare con pianti e urla,
con grida e risate di gioia,
per tutto ciò che con la vita ti sentirai incidere sopra
la crosta ancora morbida e plasmabile della tua anima.

Istante dopo istante riceverai la tempra dei sapienti e non
sentirai più il bisogno di dimenarti per la prodigiosa possibilità
che ti è stata concessa.

Il percepire, sarà sempre più solo tuo,
ed un giorno probabilmente ti dimenticherai di
stare cambiando in un eterno susseguirsi di infiniti .

Finché tu,
esploratore di un universo troppo grande
e che soltanto nella follia di una mente finita
può essere racchiuso in una percezione,
raggiungerai quell’insieme di istanti finiti,
che hanno creato te,
per regalarti tutto
e lasciarti con la tua incondizionata anima,
nello scegliere di essere felice o triste del tuo istante…

Giorgio Giasir
12/10/2012

ore 12:51…

Pensieri

Purezza

  • 16 Aprile 201921 Aprile 2019
  • da giorgiogiasir

“La purezza sta nella naturalezza
con cui si può lasciar scorrere
sulla pelle del viso la verità…”

 È tale l’emozione nel vedere in te il leggendario e delicato ricamo
di questa condizione, ai tanti ineffabile e eternamente sconosciuta,
da trapelar dai miei occhi in gocce tinte dai vivaci colori dell’anima…
 Nei silenziosi intermezzi tra il nostro parlare,
si può sentire il lieve tintinnio della rugiada che solletica
dopo il lungo inverno la terra coi suoi primi germogli,
e nell’incanto del tuo delicato sorriso mi poso come
una spora trasportata dal vento sui tuoi occhi accoglienti.

 Nessuna parola né azione può eguagliar questo sbocciar spontaneo…
Che come la stessa essenza della vita,
principia in un battito senza avvertire,
nell’incosciente ma divino nascere lì dove prima il nulla,
adesso il tutto.

Giorgio Giasir

11/03/2019

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